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Performance e progetti speciali – Hyperlocal Festival

Tutto quello che speravate di trovare: arte, performance e progetti speciali Hyperlocal da Milano, Roma, Bologna e un po' di Berlino.

Scritto da Annika Pettini il 27 settembre 2022
Aggiornato il 29 settembre 2022

Osservare è un atteggiamento dinamico, può voler dire mettersi fuori, trovare un luogo con un a visuale aperta sul contesto, una visione d’insieme e seguire quello che succede unendo i puntini, oppure vuol dire scendere in basso, in prima linea, mischiarsi e immischiarsi, vivere i fatti, le persone, capire cosa accade e tracciarne gli andamenti. Osservare non è passivo e non è esaustivo, però è propositivo, è un modo di rendere il pensiero concreto, di dare forma a delle visioni e a delle intuizioni. Con questa idea siamo scivolati nei quartieri, nell’anima del nostro territorio per capire chi lo vive e rende vivo. Insomma, noi ci abbiamo provato e quello che ne è uscito è un calderone grande, rumoroso e colorato, fatto di linguaggi e dimensioni che si ibridano e si esaltano a vicenda. Regina indiscussa di tutto questo gran darsi da fare è l’arte, collante criptico e pastoso dei nostri giorni, che si lega a pensieri, visioni e, appunto, territori. Da tutto questo dinamismo abbiamo deciso basta pareti, nessun muro ad accogliere l’arte ma movimenti, sorprese, distruzione, travestimenti e storie di un altrove, il nostro altrove.

Da Milano, Roma, Bologna, fino a una piccola incursione da Berlino, il palinsesto di performance si compone di un insieme vario e variegato, privo della velleità di esaurire un panorama, ma con la voglia di mettere in moto e portare in profondità nell’hyperlocal e nell’hyperspazio. Da Milano ci accoglie Rada Kozelj, con un passato che affonda le radici in una NoLo dura e pura, prima che diventasse quel quartiere accogliente che viviamo oggi, e che ci porta in una dimensione altra, di storie antiche, infantili, che conosciamo solo se dimentichiamo. Cecilia Mentasti, ecletticissima artista che si inserisce e trasforma il linguaggio, i luoghi (indimenticabile Brace Brace di NoLo) e la materia, ci porterà tutta la potenza della provincia e la sincerità delle sue usanze; mentre da Stadera Tybet, con un linguaggio sonoro e performativo fatto di conoscenze ancestrali. Nella dimensione più intangibile ma così concentrata da essere concreta, si presentano Vegetal Import Festival (episodio #7) di Giulia Currà, che esiste solo se lo adotti e che per Hyperlocal si presenta con Barbyturicy e macchinetta Sole (sostegno tecnico Giuseppe Abbati) e poi CHEZPLINIO, che è tutti e nessuno e che da Berlino a Corvetto porta Johannes Klever, che se lo incontrerete difficilmente lo dimenticherete.

basta pareti, nessun muro ad accogliere l’arte ma movimenti, sorprese, distruzione, travestimenti e storie di un altrove, il nostro altrove.

Da Roma Daria Greco, performer, danzatrice e cofondatrice di Ostudio – progetto di coabitazione artistica con domicilio a Torpignattara ma parte integrante del grande abbraccio culturale del Pigneto – porterà due momenti di performance dedicati al movimento ripetitivo, alla relazione con il luogo e lo spazio, secondo il reiterare e la somma delle azioni. E infine Bologna, che libera dalle sue mura Riccardo Bellelli, grazie al contributo di Maison Ventidue (Santo Stefano), che unisce suono e movimento nello spazio, lentamente, mentre Edoardo Ciaralli sarà Pestifero, una versione troppo ringiovanita e assolutamente distruttiva della sua arte.

Ma non ci basta, siamo fluidi come quei pupazzi gonfiabili giganti che sventolano nell’aria danzando scoordinati e alle performance si aggiungono tre progetti speciali: gli Anonima Luci (un po’ Calvairate un po’ SouPra), il duo di artisti e light designer unici e inconfondibili nel panorama milanese e non solo, che renderanno il luogo indimenticabile, perché la luce è sempre la sua ombra. SPRINT (quartieri all inclusive), il progetto di ricerca e editoria indipendente che ci offrirà un bookshop con uno spaccato del panorama più sperimentale dell’editoria d’arte e Reading Room (Corvetto), con un angolo consultazione di riviste che declinano e dialogano con il concetto di territorio e luogo. Non siamo tutto ma siamo qualcosa e ciascuno di loro saprà essere un luogo, un posto in cui potete esistere insieme.

Sabato 1 ottobre
18 – TETTO – Rada Koželj / piano, piano… – Performance
18.15 – CORTE – Daria Greco / NO YAU Performance
19.15 – TETTO – Daria Greco / NO YAU Performance
20 – BUCO – Vegetal Import Festival #7: Giulia Currà con Barbyturicy – Performance
CHISSÀ DOVE – Johannes Klever per CHEZPLINIO – Hidden Art

Domenica 2 ottobre
17 – TETTO – Cecilia Mentasti / Untitled (Cagno) – Performance
17.15 – TETTO – Riccardo Bellelli per Maison Ventidue / DISINTEGRATING BLUETOOTH – Performance
17.30 – TETTO – Tybet / Divinorum II – Performance
18.15 – TETTO – Edoardo Ciaralli / Pestifero – Performance
CHISSÀ DOVE – Johannes Klever per CHEZPLINIO – Hidden Art

Progetti speciali
Anonima Luci – CORTE – installazione site specific
SPRINT bookshop – MARKET
Readin Room – TETTO – angolo consultazione