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POV: Viola Di Sante

KOBO Studio e ZERO presentano Point of View: una finestra dedicata alla nuova fotografia di Roma, dove ogni mese sarà ospitato un progetto indipendente.

Scritto da La Redazione il 3 ottobre 2023
Aggiornato il 13 ottobre 2023

Foto realizzata per l'Open Call di Perimetro x Lomography "36 Shots About"

Quando una qualità o un’abilità è talmente diffusa all’interno di un gruppo (più o meno esteso) di persone, di norma si tende a non considerarla più come tale. Nell’era degli smartphone e dei dispositivi fotografici ubiqui, del digitale che si democratizza sempre più velocemente, è quindi forte la tentazione di non ritenere la fotografia più un’arte che richiede tecnica, estro e ispirazione, bensì un’attività quotidiana indistinta come allacciarsi le scarpe. Niente di più sbagliato: per nostra fortuna, la differenza tra fotografa/o a pieno titolo e apprendista instagrammer è ancora netta ed evidente. Ciò non toglie che in questi anni il numero di appassionate/i si sia moltiplicato a dismisura e che il numero di pepite da fare emergere dal sottosuolo sia anch’esso aumentato. POV – Point of View nasce proprio da qui: dalla voglia di sondare e raccontare tutto quello che si muove nel sottosuolo della fotografia a Roma. Un nuovo appuntamento sulle pagine di ZERO che avrà cadenza mensile e sarà realizzato grazie all’imprescindibile occhio sulla città di KOBO, studio Garbatella-based fondato da Claudia De Nicolò e Bianca Trevisani con il quale ZERO ha già collaborato in precedenza per diversi altri progetti. Il nuovo appuntamento è dedicato a Viola Di Sante

“Le foto raccolte raccontano momenti lunghi o brevi o brevissimi di sospensione in cui un luogo è lasciato apparentemente inabitato e silente. L‘elemento umano non vi opera. Per quanto possa sembrare l’opposto, sappiamo che questa condizione è solo temporanea. Allo stesso modo in cui una mente in meditazione si distacca dal ronzio e movimento continuo del mondo per raggiungere uno stato di silenzio e quiete, la calma qui non è che un sollievo temporaneo“.

 

 

VIOLA DI SANTE

Nata a Roma, 33enne, scatta in analogico da quando ha 17 anni, mossa dalla convinzione che la fotografia analogica riesca a creare un’atmosfera irrealistica e al tempo stesso più reale di quella restituita dal digitale. La sua visione fotografica la racconta così: “Sento un profondo bisogno di conservare i momenti e scatto un gran numero di foto ogni giorno, con la macchina come con lo smartphone. Quando “vedo” una foto devo per forza improvvisare un piccolo set e scattarla subito. È come se dovessi assolutamente cogliere ogni occasione, altrimenti sento una specie di senso di perdita e di tristezza. Questo ovviamente si traduce in un iCloud impazzito e continui alert minatori di spazio esaurito! Mi piace cercare di cogliere il lato strano e misterioso della vita di tutti i giorni. Per questo, spesso nelle mie foto appare un oggetto comune che in quel momento, per un motivo indipendente dalla mia volontà, rivela un lato inaspettato, assoluto, come quando capita di vivere una coincidenza che ci lascia increduli. Io non faccio altro che registrare questo momento di grazia”.