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POV: Zoe Zizola

KOBO Studio e ZERO presentano Point of View: una finestra dedicata alla nuova fotografia di Roma, dove ogni mese sarà ospitato un progetto indipendente.

Scritto da Nicola Gerundino & KOBO il 26 luglio 2023

Quando una qualità o un’abilità è talmente diffusa all’interno di un gruppo (più o meno esteso) di persone, di norma si tende a non considerarla più come tale. Nell’era degli smartphone e dei dispositivi fotografici ubiqui, del digitale che si democratizza sempre più velocemente, è quindi forte la tentazione di non ritenere la fotografia più un’arte che richiede tecnica, estro e ispirazione, bensì un’attività quotidiana indistinta come allacciarsi le scarpe. Niente di più sbagliato: per nostra fortuna, la differenza tra fotografa/o a pieno titolo e apprendista instagrammer è ancora netta ed evidente. Ciò non toglie che in questi anni il numero di appassionate/i si sia moltiplicato a dismisura e che il numero di pepite da fare emergere dal sottosuolo sia anch’esso aumentato. POV – Point of View nasce proprio da qui: dalla voglia di sondare e raccontare tutto quello che si muove nel sottosuolo della fotografia a Roma. Un nuovo appuntamento sulle pagine di ZERO che avrà cadenza mensile e sarà realizzato grazie all’imprescindibile occhio sulla città di KOBO, studio Garbatella-based fondato da Claudia De Nicolò e Bianca Trevisani con il quale ZERO ha già collaborato in precedenza per diversi altri progetti. La quarta puntata è dedicata a Zoe Zizola e al suo progetto “Der Steppenwolf”.

 

DER STEPPENWOLF

“Der Steppenwolf” è una personale e libera interpretazione dell’omonimo romanzo di Hermann Hesse e mette in scena alcuni dei passaggi del racconto, in particolare quelli in cui ci si interroga sulla fragilità dell’essere umano, attingendo a diverse sfumature della personalità della protagonista. Le fotografie proposte da Zizola sembrano scaturire da una sovrapposizione del sentimento generato dalla lettura con la propria esperienza esistenziale. Il continuo riferimento alla dualità dell’essere umano che si dibatte tra la natura divina e quella diabolica, tra la dimensione consolatoria e rassicurante della cultura borghese e quella turbolenta e rivoluzionaria della passione e dell’estremo. Il riferimento al teatro magico è poi esplicito e preponderante nella rappresentazione dell’artista: è la porta stretta che consente all’uomo di liberarsi attraverso la scoperta della propria interiorità e del processo creativo che ne scaturisce. Le immagini, sempre in tensione verso un’ estetizzazione dell’attimo significativo, ci riportano al tema di fondo di Hesse, che vede nel lupo della steppa un’essere atto a creare, a fare della propria natura e della propria vita un’opera d’arte.

 

ZOE ZIZOLA

Zoe Zizola è una fotografa italo-brasiliana. Dopo aver concluso i suoi studi presso la Ostkreuzschule für Fotografie di Berlino è tornata a Roma, dove attualmente ha base e lavora nel settore cinematografico. La sua fotografia si concentra sull’aspetto introspettivo e nascosto dell’essere umano e le relazioni che sussistono tra queste dimensioni.