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ZTL: la cultura come prossimità

In questi giorni è in atto la terza edizione di Zone a Tema Lib(E)ro, rassegna ideata da Martina Ronca e Rossana Calbi. Vi raccontiamo cosa sta succedendo, attraverso le parole delle curatrici.

Scritto da Nicola Gerundino il 31 ottobre 2023

È sempre un dolore ricordare che Claudia Acciarino non è più con noi da quel tragico mese di gennaio 2021, ma è sempre riappacificante (anche se solo in parte) vedere come continui a essere ancora presente come forza ispiratrice di progetti e idee che attraversano Roma, andando a pescare il bello ovunque e quanto piccolo esso sia.

Claudia è anche il punto di inizio di ZTL, progetto che vede assieme Martina Ronca (socia di Claudia nell’avventura Inferno) e Rossana Calbi, curatrice d’arte di più lunga data. ZTL, Zone a Tema Lib(E)ro, come rivela lo stesso nome, nasce attorno all’oggetto libro, capace di essere un catalizzatore universale di cultura e creatività, nonché un perfetto connettore tra artista e pubblico. La terza edizione di questo progetto ha preso il via pochi giorni fa, il 15 ottobre, e sarà un percorso suddiviso in tre tappe per altrettanti luoghi del V Municipio, focalizzati nella zona tra Pigneto e Torpignattara: Studio Lombrico, Leporello, Studio 54. Martina e Rossana lo raccontano così:

Martina Ronca: “La nostra collaborazione è nata qualche anno fa nell’ambito della curatela artistica; tra il 2018 e il 2021 Rossana ha curato le mostre presentate a Inferno Store, il negozio indipendente di dischi e libri fondato da me insieme a Claudia Acciarino. Dopo la chiusura del negozio, io ero ancora in contatto con alcune delle case editrici presenti a Inferno, da subito disponibili a supportare il progetto ZTL: un format dedicato alle presentazioni editoriali, organizzato in tre incontri nel giro di due o tre settimane e in spazi non necessariamente pensati per accogliere libri o mostre, ma sostanzialmente accoglienti. La mancanza di uno spazio fisico è per ZTL una risorsa piuttosto che un limite: cambiare di volta in volta vuol dire poter sviluppare intorno al libro un evento in totale libertà, “obbligando” le persone a spostarsi per incontrarsi. L’incontro tra le persone, autori, pubblico, relatori, ospiti, è uno dei punti cruciali della nostra ricerca.

Io abito a Torpignattara e Rossana praticamente al confine con il Pigneto ed entrambe frequentiamo molto la zona: è una macro area molto stimolante ed è qui che i nostri interessi si sviluppano e incrociano. Le ultime due edizioni di ZTL si sono svolte con il patrocinio del V Municipio, ufficializzando quella che è una tendenza per noi molto naturale: fare rete sul territorio, coinvolgendo realtà che convivono a pochi passi e che a volte già si conoscono e si supportano a vicenda. Entrambe ci muoviamo molto a piedi, come gran parte degli abitanti di questo quartiere; immaginare percorsi di cultura fruibili camminando vuol dire in qualche modo inserire la cultura nel quotidiano, in una libreria o in un laboratorio di ceramica, accanto a un negozio di alimentari o all’ennesimo locale per aperitivi. 

I media coinvolti in questa edizione di ZTL sono davvero tanti e vari: è un’edizione impegnativa che vede coinvolte moltissime realtà. “I Gibanini e il Grande Fuoco” di Rebecca Valente (Sigaretten) è un racconto illustrato per bambini: racconta la ritualità e la stagionalità e ci sembrava un libro molto “materico”; con Alessio Trabacchini lo abbiamo presentato a Studio Lombrico su suggerimento di Silvia, la proprietaria ceramista dello spazio, che proprio con questa presentazione lo ha inaugurato riempiendo le pareti con i disegni preparatori e le tavole originali del libro e gli scaffali con le ceramiche della stessa Rebecca e di Silvia ispirate al mondo dei Gibanini (la mostra sarà allestita fino al 3 novembre, nda). Sempre legata a questo popolo misterioso, era esposta anche una grande stoffa in lana realizzata dal collettivo Crookie. Lo studio di Silvia non è una galleria, dove l’arte si espone, ma un laboratorio dove l’arte si fa: il mondo di Rebecca ha trovato posto negli spazi di lavoro e di creatività.

“Bedroom Tales” e “Milza” sono i progetti fotografici di Jacopo Paglione, fotografo abruzzese ma romano d’adozione, che Roma Smistamento ha selezionato rispettivamente per le mostre Ultraqueer e Queer Pandèmia i cui cataloghi verranno presentati il 25 ottobre da Leporello (la mostra sarà allestita fino al 18 novembre, nda). I ritratti di “Bedroom Tales” raccontano la solitudine e l’intimità dei protagonisti rappresentati all’interno delle loro camere da letto, universi privati nei quali Jacopo guarda con delicatezza, senza spiare, e racconta; la solitudine dei soggetti ritratti in “Milza” è invece eroica, descritta all’interno di paesaggi inospitali dove l’uomo, sempre lottando, esiste. Una selezione di scatti da “Bedroom Tales” verrà esposta all’interno della libreria, mentre quattro foto tratte da Milza, stampate su carta poster, saranno affisse all’aperto, in giro per il Pigneto, integrate nel paesaggio urbano del quartiere e nei percorsi quotidiani pedonali dei suoi abitanti e frequentatori. 

L’ultimo incontro presso Studio54 riguarda il racconto breve L’espropriazione, di Caro Gervasi, edito da Eris Edizioni nella collana “I Tardigradi”. Abbiamo accostato all’immaginario narrativo di Caro quello pittorico di Linda De Zen e della sua mostra “Sopra, sotto sul …l’orizzonte”, per l’occasione arricchita di tre ritratti dell’autore. Linda lavora senza guardare mai il foglio su cui interviene, come se mano e occhio comunicassero escludendo la ragione; il cervello è espropriato dell’esperienza consapevole del fare arte, così come i protagonisti delle espropriazioni del racconto sono immersi loro malgrado nelle esperienze altrui, in una labilità di orizzonti personali che si dilatano e restringono, come lo sguardo di Caro Gervasi descritto da Linda. La nostra guida a ritrovarci, ma soprattutto a perderci in noi stessi, sarà Demented Burrocacao, relatore dell’incontro e nostro caro amico (in programma il 5 novembre, nda).

Rossana Calbi: “Nella scorsa edizione abbiamo portato la radio, radiosaonar.net, in biblioteca, la mia biblioteca di riferimento, dove mi vedono almeno due volte al mese per prendere e consegnare libri. Qui tutto lo staff ci ha aperto le porte con la stessa attenzione e solerzia che si dà al più rinomato Festival di Letteratura. Sono grata per tutto questo. Daniela Ukmar, la direttrice della biblioteca, e Arianna Rocli hanno subito accolto il progetto e ci hanno permesso di registrare la puntata di Search & Destroy. Adesso mi piacerebbe che la gente ballasse e anche che fosse stimolata con altri sensi oltre alla vista e all’udito. Si tratta solo di desideri per adesso, in effetti non ne ho neanche parlato neanche a Martina, lo scopre adesso! Il punto è che tutto parte dal libro e dalla cornice che troviamo per il libro. Non è facile per spazi non preposti alle presentazioni e alle mostre immaginare un pubblico anche in ascolto. Il punto è proprio questo: smuovere le cose. Personalmente credo e strutturo da sempre progetti multiartistici, mescolare le arti è vitale. In ZTL si parte dalla letteratura e poi si divaga, Martina è stata bravissima nel naming: Zone a Tema Lib(E)ro, perché abitiamo i libri e li trattiamo come se fossero degli amici chiacchierando con loro di tutto”.