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Taste of Roma: Daniele Usai

Intervista a Daniele Usai, chef de Il Tino, in occasione della quarta edizione di Taste of Roma.

Scritto da Martina Di Iorio il 1 settembre 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Direzione Ostinata

Non riuscirebbe mai a lavorare senza il proprio coltello e quando è con gli amici, il piatto immancabile è l’amatriciana. Daniele Usai si sta facendo strada partendo da Ostia Lido con il suo ristorante Il Tino, dove, con meno di 30 coperti, garantisce una cucina territoriale e un servizio impeccabile. Il suo piatto a Taste of Roma parla di sapori lontani, come il cocco e il passion fruit. Assaggiare per credere.

Zero: come ti chiami, dove e quando sei nato?

Daniele Usai: Daniele Usai, Ostia, 28/02/1977.

Hai un ricordo d’infanzia legato al cibo?

Sì, ricordo la domenica mattina quando ero ancora piccolo: mi alzavo tardi e facevo colazione intingendo il pane fresco nel ragù di mia madre, che cuoceva già da alcune ore.

Quando e perchè hai iniziato a cucinare?.

Da piccolissimo per gioco, a 16 anni come professione. Mi sono avvicinato alla cucina perché era un mondo che mi attraeva molto.

Puoi presentarci il ristorante dove lavori?

Ssi chiama Il Tino, ad Ostia, è un piccolo ristorante con 24 coperti dove facciamo una qualità molto alta.

Hai già partecipato a Taste of Roma? Se sì, cosa ti piace? Se no, cosa ti ha spinto a partecipare?

Questo è il nostro terzo anno di partecipazione. Mi piace lo spirito che si vive durante la manifestazione, il contatto con tutti gli ospiti, oltre ad un bel confronto tra le eccellenze romane.

Puoi consigliarci uno dei piatti che proporrai a Taste of Roma?

Gamberi rossi, cocco, passion fruit e coriandolo.

Dove compri gli ingredienti di questo piatto?

I gamberi rossi sono di Paolo Giacalone, che ha 3 barche a Mazara del Vallo e abbatte i suoi prodotti a bordo.

Che bevanda consiglieresti di abbinarci?

Un Sauvignon neozelandese o magari anche un bel Gin Tonic, con un buon gin come il Monkey 47.

Cosa ti incuriosisce e mangeresti, oltre alle tue proposte, a Taste of Roma?

Mangerei tutto quello che preparano i miei colleghi!

C’è un piatto che non toglieresti mai dal tuo menu?

A dire la verità no, mi piace pensare sempre a qualcosa di nuovo da proporre ai miei ospiti e soprattutto mettermi sempre in discussione con nuovi piatti.

Un oggetto senza il quale non riusciresti a lavorare?

Direi il coltello, anche se la cosa più preziosa è sempre la mente.

Qual è il piatto che in assoluto preferisci cucinare?

Non c’è una cosa che preferisco cucinare. Adoro cucinare.

Quello che preferisci mangiare?

Tutto.

Qual è il piatto che prepari a casa per te stesso, la tua famiglia o gli amici?

L’amatriciana.

Tra i piatti della tradizione romana qual è il tuo preferito?

Difficile sceglierne uno e non vorrei essere ripetitivo, ma direi che una bella amatriciana!

Un ristorante e un bar di Roma che ti piace frequentare?

l’Imago del Hotel Hassler, dove c’è Francesco Apreda e come bar qui a Ostia c’è LANDI Degustazione e Mescita, di un ragazzo bravissimo: Emanuele Landi.

Un ristorane e un bar di Roma dove non sei mai stato e che vorresti provare?

Sicuramente Stazione di Posta di Marco Martini, ma credo che ci andrò prima di Taste of Roma.