Ci sono editori che portano il doppiopetto blu, fanno jogging ogni mattina, mangiano solo cibo macrobiotico e rendono l'immagine un elemento fondamentale per guidare l’azienda e il Paese. Il mio editore, che di solito porta una canotta macchiata di pomodoro e non fa ginnastica dai tempi del liceo, passa le giornate in redazione a mangiare salame della ‘nduja. Vista la sua passione, mi sono permesso di portarlo a cena da Dongiò dove, oltre a pagare il conto, ha potuto assaporare il piccante e autorevole condimento dei maccheroncini alla ‘nduja di Spilinga. Un primo piatto leggendario, tra i migliori in città, così come le tagliatelle alla Re Ferdinando II (con ricotta fresca a neve, pancetta e rucola). Senza dimenticare gli ottimi secondi, tra i quali segnaliamo il filetto alla normanna (cuore di filetto cotto in padella, con prezzemolo, profumo d’aglio, tanto olio extravergine e del pecorino grattugiato). La carta dei vini è discreta (più di 180 etichette), il servizio è rapido, l'ambiente estremamente familiare e il conto onesto.
Dongiò
via Corio 3, Milano
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