L'Islanda colpisce ancora e lo fa dritto al cuore. Questa volta con il quartetto in rosa delle Amiina e con le dodici tracce di "Kurr", loro album d'esordio. Nato come gruppo d'archi nel 1996, l'ensemble va in giro dal 2003 coi conterranei Sigur Ros. Pubblica il primo ep, "AnimaminA", nel 2004 e il secondo, "Seoul", nel 2006 ad anticipare di pochi mesi l'uscita del primo album. "Kurr" è un disco da ascoltare nella quiete, nella penombra, quando raccogli le idee e cerchi l'alchimia che trasforma i pensieri in ricordi. L'atmosfera si diffonde subito, non appena iniziano a colare le prime note di "Sogg". Corde pizzicate creano un carillon dolcemente ipnotico; caleidoscopi di chitarre, viole, arpe, glockenspiel. E poi voci sussurrate, anche se di parole in questo album non ce ne sono, perché non servono. Suggestioni rarefatte di un freddo inverno osservato dalla finestra. Le canzoni fluttuano senza mai arrivare ai toni misticheggianti degli amici Sigur Ros, ma ricordando i Mum intimisti di "Green Grass of Tunnel". Sono ninnenanne dalla terra della neve. L'appuntamento al Rocket è la prima occasione per vederle dal vivo in solitario. Socchiudendo un po' gli occhi. E lasciandosi cullare.
Amiina
9/10/2007, Rocket, via Pezzotti 52, Milano
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