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Yona Friedman

22/7/2008, Spazio San Francesco (Como)

di Knud Walter

Da tempo la Fondazione Ratti fa un lavoro sano per i giovani artisti e la città di Como. Ogni anno un grande vecchio dell’arte si concentra su una delle cose più belle: la reciprocità dell’insegnamento fra discepolo e maestro. Nascono così liaison, che dall'esperienza scolastica portano a legami tra generazioni di artisti. Questa volta sale in cattedra Yona Friedman, architetto ungherese di stanza a Parigi. Sabotatore del movimento moderno e teorizzatore dell’architettura mobile, nel suo sangue l’arte si mischia con la fiducia (malriposta?) nelle capacità dell’uomo. In città porterà una nuova versione del progetto del museo di strada. Interazione pura, anche per la gioia di Terragni.

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