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Motorpsycho

Nuovo Live Club di Trezzo Sull'Adda (Mi), via Mazzini 58, Milano

di Luca Salice

Di questi due norvegesi (dico due perchè della formazione originale sono rimasti solo Snah e Bent, chitarra e basso di norma) ci si può fidare sempre. Sono come il buon vino che migliora invecchiando, come la trattoria sotto casa sempre all'altezza delle aspettative, o come il locale dove si va a sbevazzare sicuri di godere comunque di una buona compagnia. Coi Motorpsycho si parla del miglior trio di Seventies acid rock che ci sia sulla piazza oggi. Sono una macchina da guerra, anche col nuovo batterista Kenneth Kapstad, che dal 2007 ha sostituito l'altro membro fondatore, quell'Håkon Gebhardt la cui dipartita (tranquilli, non è morto, ha solo lasciato il gruppo) ha segnato per molti la fine di un'epoca. Rieccoli, quasi in sordina, con un album nuovo intitolato "Children of the Future" (Rune Grammofon, solo in vinile), costruito su sette tracce furiose di rock chitarristico d'altri tempi, in cui melodie e fughe lisergiche viaggiano a braccetto che è un piacere. Come sempre, appunto. Non so quale sia la politica del Live, ma ricordo un concerto loro a Berlino nel 2006 di quasi tre ore, culminato con un bis di un'altra ora e passa e impreziosito dai 20 minuti di "Have Spacesuit Will Travel" da "Angels and Demons at Play" del 1997. Spero si ripeta il miracolo...

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