Chi ha assistito alla loro precedente discesa a Milano, qualche anno fa, sa che questi tre ormai attempati ragazzotti di Seattle sono in grado di convogliare nelle loro composizioni, soprattutto dal vivo, un senso di pesantezza e grevità esaltanti, resi con un fascino ipnotico difficilmente riscontrabile in qualsiasi gruppo contemporaneo: l'ultima volta si era assistito ad un set diviso in tre monolitici blocchi sonori, tre lunghe composizioni che comprendevano la maggior parte dei loro pezzi, attraversando con invidiabile coerenza i quasi vent'anni di carriera finora accumulati. Forti di una ventina di dischi alle spalle, di collaborazioni illustri (Mike Patton, Kurt Cobain, Beck, Tool) e dello status di band di culto, i Melvins rappresentano la costante irrinunciabile del rock alternativo contemporaneo, quello più spregiudicato e irriverente: hanno "inventato" il grunge, lo hanno attraversato come dei martelli pneumatici, demolendo le certezze delle major che li hanno scritturati, e successivamente scaricati, mantenendo sempre un'attitudine e un approccio al rock apertissimi. Fan sfegatati dei Kiss, ne hanno demolito e ricostruito il primigenio hard rock, rimpolpandolo di rallentamenti sabbathiani e deliri zappiani, velocità hardcore e groove anni '70, in una miscela incredibilmente accattivante in ogni sua forma. Hanno appena pubblicato un incredibile mini-lp di 8 pezzi, preludio ad un imminente disco dal vivo, dal titolo "Electroretard", con cover di Wipers e Cows, una chilometrica "Interstellar Overdrive" a firma Pink Floyd, e nuove versioni, totalmente stravolte, di loro vecchi pezzi (o forse il contrario?). King Buzzo e soci sanno trasformare su un palco il rock'n'roll più abrasivo in qualcosa di assolutamente affascinante e inimmaginabile, un vortice sonoro scuro e ricchissimo di sfaccettature, capace di lasciare a bocca aperta chiunque. Un appuntamento da non perdere per nessuna ragione al mondo!
Rock da "viaggio interstellare attraverso un buco nero”, I Melvins.
Tunnel, Via Sammartini 30, Milano
Social