Bum! Così si usava dire neppure troppo tempo fa, sebbene nel secolo scorso, quando qualcuno la sparava grossa. Boom invece, nell’ultimo anno ha significato due cose: la ripresa della tensione elettrica e di una certa fibrillazione nel mondo dell’arte. Due, la seconda parola di una delle mostre più brutte ma più citate dalla critica cutting edge. "Sonic Boom" appunto, a cura del guru della rinnovata percezione dell’oceano di suono contemporaneo, David Toop. Mostra londinese di sound project e interventi visivi di musicisti, dj e produttori. Invedibile e inascoltabile. Diciamola tutta. I musicisti trendy e più di ricerca della scena elettronica internazionale sono entrati in musei e centri d’arte soprattutto perché portavano pubblico. Tanto pubblico. Non il solito pubblico. Pubblico giovane, bobo o comunque post-boomer. Esattamente l’affollato pubblico dell’inaugurazione di "Perspectives" allo spazio MicaMoca, un’ex fabbrica di macchine da caffé in ristrutturazione. Mostra encomiabile. Porta a Milano un suono e un’atmosfera di contemporaneità ed internazionalità. Purtroppo il suono è poco percepibile e l’atmosfera alquanto rarefatta. Tre star: Ikeda, musicista cool e noto al pubblico del teatro come autore dei suoni di Dumb Type, Mika Vanio, metà degli stimati Pan Sonic, Carsten Nicolai, artista e produttore minimal-electronico tedesco ben riconosciuto. Tre star che perseguono una via sottile, di minimi spostamenti percettivi, visivamente spesso aniconica, al sottile brusio dei futuri vicini di casa. Del resto comunque un interessantissimo paesaggio sonoro. Avendo un po’ di tempo, e volendo addentrarsi in una Milano pre-new economy, ha comunque senso spingersi fino al MicaMoca. Ottimamente e gentilmente accolti, si respirerà un po’ d’aria di futuro contemporaneo, quel filo di déjà vu (forse più trendy del vintage?) fra new homeless e minimalismo cool. Bum!
Perspectives
MicaMoca, Via Ventura 15, Milano - h. 10-20, ing. lib. fino mer 20.6
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