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Mag Cafè

Ripa di Porta Ticinese 43, Milano

di Simo “Pastu” Muzza

Non serve essere dei segugi da bar per rendersi conto di essere in un locale dove abbandonarsi senza preoccupazioni nelle mani dei barman - capitanati dalla premiata ditta Flavio Angiolillo e Marco Russo, che troverete anche allo speakeasy 1930 se diventerete clienti del Mag. Sono ottimi indizi i camerieri che ti accolgono con gentilezza e sanno consigliarti i migliori drink della casa, la lista dei cocktail nascosta nei libri regalati dai clienti e appoggiati sui tavoli, l’atmosfera da caffè di una volta che più calda non si può, la musica blues e jazz che prende bene, le bottiglie di alcolici che decorano una parete e l’assenza del buffet durante l’aperitivo. Al primo sorso di Maio (gin al cetriolo, crema di fiori, basilico, limone, soda) ne sono quasi certo, così un drink tira l’altro e mi fermo al quarto solo per amor di fegato. Qui bere non significa sbronzarsi, ma raggiungere gradualmente uno stato di benessere alcolico: infatti i cocktail pestano il giusto e durante l’aperitivo sono accompagnati da infiniti piatti di prosciutto, salame, formaggio, taralli e pane carasau. Come in ogni bar serio, ogni drink ha il suo bicchiere: Flavio e Marco girano il mondo alla ricerca di bicchieri antichi (e cucchiaini, shaker, bottiglie, misurini). Spettacolare quello col coperchio usato per il Midnight in Paris, un cocktail preparato con rum agricolo 7 anni, vermouth rosso, crema di menta, Peychoaud e angostura bitter. La prova definitiva sulla qualità del bere arriverà la mattina dopo quando avrò smaltito tutto senza cerchi alla testa.

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