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Pinch - Spirits & Kitchen

Ripa di Porta Ticinese 63, Milano

di Simo “Pastu” Muzza

Ci sono tre bicchieri d’acqua sul bancone a mo’ di “posto riservato” - lo stile si vede dalle piccole cose. Ci accomodiamo sugli altri sgabelli, sempre al bancone: siamo qui per bere bene, ovvio, ma anche per veder lavorare i barman, interagire con loro e imparare qualcosa di nuovo. Cominciamo bene con una lista che invita alla lettura e strappa qualche sorriso per le frasi dedicate all’alcol di grandi celebri bevitori, come Churchill, Best e Wilde (“Il lavoro è la maledizione della classe bevitrice” secondo lo scrittore irlandese). I cocktail sono divisi come le pietanze nei ristoranti: entree, main course e dessert. A Mattia Lissoni, il geniale barman (e anche tra i proprietari del Pinch), piace giocare con vermut, amari e liquori italiani - Fernet Branca in primis, ma anche Zucca, centerbe, vov..., creando drink che coniugano passato e futuro sia nelle tecniche di miscelazione che negli ingredienti e nelle ricette. È bello vederlo dare un’occhiata al suo quaderno prima di preparare i cocktail di sua invenzione o reinterpretazione. È bello anche provarne almeno tre, uno per categoria. Nel frattempo clienti che avevano prenotato continuano a bere, più di noi. I loro bicchieri d’acqua sono ancora intonsi quando andiamo via.

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