Gusmão e Paiva - "Papagaio"

Il duo di artisti portoghesi João Maria Gusmão e Pedro Paiva non ama che si scriva di loro, non rilasciano interviste e raramente si vedono alle inaugurazioni delle loro mostre - e di loro progetti in Italia ne abbiamo visti parecchi, dalla recente “Onça Geométrica” presso la Galleria Zero… a Milano, alla presenza indimenticabile dei loro film all'Arsenale durante l’ultima Biennale di Venezia, o ancora alla rappresentanza del Portogallo in occasione della 53. Biennale nel 2009. Ma il loro intenzionale allontanamento della scena pubblica dell'arte contemporanea non è altro che un modo per lasciar parlare le loro opere, che infatti hanno tanto da dire. I film - quasi sempre 16mm - e le camere oscure create dai due artisti ci proiettano in un immaginario denso, complesso e oscuro, dove reminiscenze tropicaliste del passato coloniale portoghese si mescolano con elaborazioni metafisiche, esperimenti alchemici e un profondo interesse per la cultura popolare. Il risultato è una delirante mappa in continuo divenire, in cui l'esotico incontra il familiare e dove la luce scolpisce le forme in modo tagliente. All’HangarBicocca vengono presentati 36 film - molti dei quali mai visti prima - un’opportunità anche per vedere il loro primo medio-metraggio, “Papagaio”, girato nell'arcipelago di São Tomé e Principe, ex colonia portoghese nel Golfo di Guinea.