Baladin Milano

Baladin sì, Baladin no, Baladin bum: se famo una birra. Raramente l’apertura di un locale ha diviso così tanto critica e pubblico, quasi si trattasse di un referendum istituzionale. Eppure l’avvento della celebre birreria artigianale piemontese in città è oggettivamente una buona notizia. Perché Baladin, o meglio il suo inventore Teo Musso, è l’uomo che ha cambiato le sorti della birra in Italia: se oggi le artigianali italiane sono in continuo fermento e vincono premi a profusione il merito è suo, oltre che del “nostro” Birrificio Lambrate e di Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Como, primi carbonari (anno del signore 1996) di uno dei pochi settori in cui il Made in Italy non è in difficoltà. Per cui ben venga la possibilità di farsi una Isaac o una Super in via Solferino: al di là dei normali difetti che qualsiasi posto si porta dietro nei primi sei mesi (“se sei bravo”, dice Teo), il nostro consiglio è quello di godere del suo spirito di condivisione tipico dei pub anglosassoni (pubblic house). Poi ovviamente c’è qualcuno che vede tutto nero, ma non è in fondo l’Italia la terra dei cachi?