“To See More Light”. Bastano i 15 minuti di questo spaventoso capolavoro per capire la statura del personaggio in questione. Una suite per sax ed effetti che fa davvero paura tanta è la profondità, la potenza, il trasporto emotivo che riesce a evocare. Pensate al fumo nero di “Lost” in versione free che vi trascina in un giardino segreto e vi porta via strati d'anima a ogni nota. Un incubo di una bellezza disarmante. Probabilmente la “cosa” strumentale più originale e importante uscita lo scorso anno. Il sax portato negli anfratti più remoti e oscuri delle sue soluzioni musicali, e altrettanto vale per l'artista, che sputa sangue e sudore per traghettarlo in quella dimensione. Colin Stetson è una semidivinità: ha talento, stile e personalità; non a caso ha condiviso palchi e session con Tom Waits, Laurie Anderson, Anthony Braxton, Arcade Fire, Bon Iver, e la lista è appena cominciata. Justin Vernon ha ricambiato il favore prestando il suo falsetto in vari brani dell'ultimo bellissimo “New History Warfare Vol. 3”, rendendolo ancora più straniante e peculiare. La sua storia parla chiaro: insieme allo svedese Mats Gustaffson, si è guadagnato sul campo il titolo di “Master of the sax”, perlomeno in ambito avant rock/jazz contemporaneo.
Colin Stetson
25/7/2014, Teatro il Vittoriale a Gardone Riviera (Bs)
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