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Casottel

Via Fabio Massimo 25, Milano

di Tomaso Bonazzi

Girando nella parte sud-est della città, ci si può imbattere, complice un’atmosfera quasi onirica, in un vecchio casolare immerso nella nebbia novembrina. La cascina, ex bocciofila ormai un po’ malconcia, prende il nome di “Casotto”, in dialetto “Casottel”. L’ambiente è autentico e semplice, l’accoglienza calorosa. Scaldati dal camino e cullati dal silenzio, si possono ascoltare gli intimi rumori delle pentole e degli arnesi provenienti dalla cucina e anche – ma solo per le persone più attente e solo in certi periodi – gli echi e le voci lontane dell’antichissimo borgo di Nosedo, che sorgeva in questi luoghi in tempi remoti. Ogni tanto si sente il passaggio di una macchina che, incurante, rischia di spezzare questo incantesimo. Può affiorare una vena di tristezza al pensiero che posti come questo probabilmente non resisteranno ancora per molto, ma ci pensano subito i sorrisi e la dolcezza dei proprietari a scacciare ogni malinconia.

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