"Gli addii", "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Sembra un momento qualunque dell’ultimo anno di new economy. Scaglionature, partenze, timori, tute blu, tute arancio... un po' militaresco, un po' italiota. Era cominciata proprio così, allora, negli anni '10 dello scintillante, pirotecnico e siderurgico XX secolo. Delirio ed esaltazione. Gli allori della rivoluzione industriale. La più recente rivoluzione industriale, quella del digitale e delle information technologies, si annunciava grandiosamente. Finì male allora (la grande guerra) non si sa ancora come è finita oggi. Insomma, quei tre erano i titoli degli "Stati d’animo" trittico capolavoro di Boccioni, splendidamente allestiti al Pac sullo sfondo del giardino insieme allo "Sviluppo di una bottiglia nello spazio" e alle "Forme uniche di continuità", rispettivamente su un tavolo ed un cassone. E' sufficiente quest'angolo. Mostra da vedere. Milano è la città del Futurismo. Indiscutibile. Con un allestimento "sperimentale" (ambientazioni d’epoca, tappeti, lampade, tappezzerie), al Pac si fanno le prove generali per il nuovo museo del Novecento.
Il futurismo a Milano
PAC - Pad. Arte Contemp. Via Palestro 14, Milano. In mostra i capolavori del futurismo.
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