Radiofonica

Nonostante ci siamo abituati a essere una società dominata dalle immagini, i centri urbani possiedono una “terribile esistenza sonora”, come ci ricordavano già Luciano Berio e Bruno Maderna nel 1954, in “Ritratto di città”. Ultimamente la dittatura della vista sembra sempre più spesso essere messa in discussione dall’udito; accade anche nell’ambito delle arti cosiddette visive. Da oltre un anno si moltiplicano mostre e rassegne sul suono. Sì, perché quest’ultimo, almeno dai tempi di Luigi Russolo, non è appannaggio dei soli musicisti e anche se pare che oltralpe non se ne siano mai scordati, in Italia la riscoperta dell’audio pare essere moda recente. Ci sono stati registi (come Luca Ronconi), ma anche artisti visivi (come Liliana Moro), che in tempi non sospetti hanno sperimentato i formati del radiodramma e della creazione radiofonica in generale. Tutt’oggi c’è chi se ne occupa seriamente al di là dei trend topic: a preparare una mappatura del panorama artistico-sonoro italiano contemporaneo ci pensa Radiofonica, 3 giorni dedicati all’incontro e alla discussione tra artisti, critici, curatori e produttori. Per il pubblico: pomeriggi e serate sono dedicate all’approfondimento sul tema e a sessioni d’ascolto. Special guest di questa prima edizione è Marcus Gammel, produttore tedesco e direttore di Klangkunst a Deutschlandradio Kultur.