Più o meno come succede per i giocatori di calcio, che non appena uno si afferma parte la rincorsa a trovarne l’erede più giovane per giocarsi con l’avidità dell’asso di briscola il titolo “Ecco il nuovo X”, anche per i quartieri si è manifestata una certa frenesia nel trovare la nuova zona in rampa di lancio. Centocelle, per esempio, si porta sulle spalle da anni la nomea di essere “il nuovo Pigneto”, nonostante ci siano tanti elementi che fanno immaginare che i loro destini avranno diversi punti di discontinuità. Per ristorazione e accoglienza il percorso però sembra essere molto simile, con un esplosione che ha permesso al quartiere di piantare la propria bandiera in tutte le classifiche e guide di settore. In principio fu l’indimenticabile Mazzo, che non solo ha portato in zona un concetto di ristorazione basato su materie di prima scelta e cotture sapienti, agli antipodi dell’ancora imperante risotto alla crema di scampi, ma ha anche acceso un fare enorme sulla possibilità di fare ristorazione di qualità in un quartiere molto lontano dal centro e quindi per tanti aspetti più conveniente, a cominciare, ad esempio, dall’affitto delle mura. E se Mazzo è stato importante, non meno efficace è stata l’attività di altri pionieri come Vincenzo Marino che qui ha aperto il suo primo DOL, Mirko Rizzo con la pizza al taglio di Pommidoro e poi quella tonda di 180g (assieme a Jacopo Mercuro), le enoteche di ricerca Peccati e Al Turacciolo, il mitico kebab di Ciro o gli spritz e i cicchetti a basso costo de L’Ombralonga, liberatori in un momento in cui anche la latteria sotto casa iniziava a chiederti cinque euri per una birra “artigianale”. All’alba del 2020, per provare tutte le realtà nate a Centocelle ci vorrebbero tutti e 52 i weekend dell’anno, perché i drink di Ru.De., Artenoize e del Marziano meriterebbero dieci visite ciascuno; a Menabò si dovrebbe chiedere asilo politico; vegetariani e vegani potrebbero ordinare a vita da VeGusta e Breaking Bread, mentre i carnivori potrebbero devolvere ogni mese metà del proprio stipendio a Fassangue così come i patiti di frittura – cioè il 99% della popolazione mondiale – a Legs. Nominare tutti è impresa ardua, assaggiare un boccone o un drink in ogni indirizzo altrettanto, ma almeno si gode cento volte di più.