Conciliare gli opposti è tra i pensieri più semplici che si possano fare. Un’idea che si può rintracciare finanche nei passati più reconditi e finanche nella filosofia più recente, al cuore della modernità. Ma non è questione di trovare il positivo nel negativo o viceversa, quanto piuttosto di rintracciare quel grado zero, quell’equilibrio, in cui ciò che è opposto o in contraddizione convive in uno stato di quiete, di mescolamento, dal quale è possibile distillare pensieri, nomi ed esperienze inattese, altrimenti inimmaginabili.

Il grado zero: l’equilibrio in cui ciò che è opposto o in contraddizione convive in uno stato di quiete e mescolamento.

Così potremmo sintetizzare “Opposites United”: la filosofia di progetto di Kia, che porta al Museo della Permanente di Milano la mostra Opposites United Special Exhibition durante il Salone Del Mobile, tra il 17 e il 22 aprile. Si tratta di cinque grandi installazioni che vogliono racchiudere e raccontare i principi del design a cui Kia si rivolge, seguendo i cinque pillars nei quali si riconosce il portato della progettazione e della visione del brand: Bold for Nature, Joy for Reason, Tension for Serenity, Technology for Life e Power to Progress. Ognuno di questi ambiti racchiude un orizzonte di senso che ha a che fare con una precisa postura, mirata a ripensare il rapporto tra tecnologia e umanità in termini di stupore e umanizzazione, al rapporto sempre umano tra materiali, progetto ed ecosistema, fino allo statuto della logica rispetto alla materia pulsionale dei sentimenti.

Non per niente nella mostra non si troverà alcun veicolo esposto, a riprova che quel che si vuol dire non riguarda il prodotto in sé, ma concerne piuttosto il pensiero e le suggestioni che muovono le ragioni sottese alla progettazione. Parliamo infatti di installazioni visive e sonore, di spazi contigui deputati a produrre esperienze attraverso ambienti video e sonori e sculture digitali. Con Opposites United parliamo insomma di una serie di immagini che vogliono ribadire l’urgenza di soffermarsi e ripensare alle categorie del progresso che muovono la mobilità e le sue diverse esperienze.

Zero, in occasione di Opposites United Special Exhibition, organizza cinque giornate di talk e concerti dedicate ai cinque pillars di Kia.

Per questo Zero, in occasione di Opposites United Special Exhibition, organizza cinque giornate (18-22) dedicate ai cinque pillars di Kia: una talk al giorno e un concerto, ognuno deputato a trovare gli strumenti per orientarsi in questa modernità dove occorrono nuove visioni prospettiche, dove occorre esercitare lo sguardo a trovare in quel gioco di pieni e vuoti un ordine di senso, a costruire un paesaggio in cui poter orizzontarsi. È il grado zero, un nuovo spazio a cui occorrono nuove bussole. I cinque incontri e i cinque concerti a tema Opposites United metteranno a confronto figure culturali e artistiche di spicco nel panorama italiano e internazionale, tra cui Emanuele Coccia (filosofo), Alice Rawsthorn (teorica del design e columnist del New York Times), Andrea Lissoni (direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco, precedentemente della Tate Modern e dell’HangarBicocca), Marco Sammicheli (curatore di design e moda della Triennale di Milano), Bethan Laura Wood (designer) e Femi Adeyemi (direttore di NTSradio) o Bas Smets (paesaggista e architetto), nonché artisti come Hudson Mohawke, Afrodeutsche, Talpah e Alewya tra gli altri.

Tutti saranno invitati a conversare e suonare attorno alle emergenze della contemporaneità e alle esperienze più incisive: del come poter ripensare l’idea tutta moderna di progresso e quindi di futuro, di come si costruiscono reti culturali ubique e globali, fino a quel fondamentale esercizio d’immaginazione che occorre per reimparare a orientarsi.