La seconda edizione di Hyperlocal Festival ha portato a Milano le scene culturali e artistiche di Milano, Roma, Bologna, Napoli, Londra, Monaco e Marsiglia. Le scene come dimensione minima di un laboratorio di stili di vita, come maniera dello stare insieme capace di generare tensioni, modelli e codici. Questa è la geografia della cultura contemporanea, la geografia iperlocale: ogni città come sistema di luoghi, per cui Milano può a tratti non sembrare Milano ma un’altra città, e così Roma e Bologna e tutte le altre. Immersi nelle luci crepuscolari dell'iconico edificio di Via Sile 8, migliaia di persone hanno assistito in festa e ballando alle scene locali latinoamericane, al post-rave marsigliese, alle commistioni delle arti performativa. Hanno assistito a tante immagini di città l’una giustapposta all’altra, tante maniere di stare assieme e tante estetiche quante sono le persone che le immaginano, le accorpano, le condividono, esercitano e comunicano. Quante sono le nostre città.
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