Grandezza assoluta.
A meno di due anni dall’apertura di uno spazio eccezionale come la Fondazione, che inaugura una mostra al mese e ha già cominciato, come era prevedibile, a modificare il tessuto molecolare di un territorio che si estende da Ripamonti a Corvetto, Prada rilancia e dedica 800 metri quadri di spazi affacciati sull’Ottagono della Galleria alla fotografia. Uno sfarzo senza precedenti, talmente in contrasto con la logica commerciale corrente da rappresentare quasi un risarcimento morale per i milanesi, costretti a fare sempre più lo slalom tra spazi privatizzati.
Prada invece usa i preziosissimi metri quadri in Galleria per la cultura: e non per mostre pacchetto turistofile di impressionisti sbolliti o street artist di dubbia fama, ma per mostre di ricerca nel campo di per sé meno facile della fotografia. Chiama il luogo Osservatorio, alludendo tanto alla sua posizione fisica (5-6 piano, al livello del cupolone) che al ruolo suo e della fotografia nei confronti del mondo.
Lucia Tozzi