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Il party come rete e condivisione: Post Club chiama Border

Le due feste hyper/post-tutto uniscono le forze per una due giorni tra Napoli e Roma, mostrando come il do it yourself sia ritornato al centro del dancefloor.

Scritto da Marta Ceccarelli il 23 aprile 2024
Aggiornato il 25 aprile 2024

Post Club è una serie di eventi figlia delle Thrucofeste organizzate dal collettivo napoletano Thru Collected. Negli ultimi mesi Post Club ha portato a Roma artisti e artiste legati alla scena napoletana, città che si sta dimostrando sempre più motore trainante di una nuova proposta musicale, come dimostrato dal successo degli stessi Thru Collected e dall’universo espanso creato dalle loro collaborazioni. Da questi scambi Roma-Napoli è nata anche la collaborazione con Border, collettivo romano già attiva da un anno e mezzo. Come spesso accade per questi progetti nati dal basso, Border è cominciato dopo una conversazione tra amici sulla mancanza di occasioni, luoghi o realtà che ospitassero i loro artisti preferiti. “Se non esiste, inventiamocela noi” è stata la conclusione che ha poi portato a una serie di eventi che si sono velocemente ritagliati il proprio spazio nel paesaggio musicale romano.

Le due realtà condividono l’interesse di portare sui palchi italiani nomi locali e internazionali, la voglia di fare festa con la musica in primo piano, mettere in conversazione scene affini ma distanti. Questo tipo di collaborazione rappresenta una modalità di programmazione culturale in cui risorse di piccole e medie realtà vengono messe insieme, con i diversi collettivi che fanno letteralmente la colletta per chiamare artisti di livello. Perché anche se dietro all’ultimo album dei Thru Collected e al loro tour c’è un’etichetta importante come Bomba Dischi, per quanto riguarda le loro feste contano ancora su un approccio indipendente. Questo sia a livello organizzativo che promozionale, facendo leva sui percorsi organici e rizomatici che si creano online e offline tra gli appassionati della loro musica.

 

Al giorno d’oggi, eventi come quello proposti da Post-Club e Border sembrano essere una delle uniche opzioni per giovani squattrinati che hanno voglia di musica. La fame di ballare e ascoltare finalmente dal live le tracce che altrimenti rimarrebbero imprigionate nelle playlist non viene affatto saziata dai pochi e costosi festival, che hanno nomi attraenti ma rischiano di finire in una rigidità e freddezza istituzionale. L’isolamento che la mancanza di risorse e di spazi può portare sembra invece poter essere vinto attraverso la collettività. Si mettono insieme risorse, conoscenze, contatti, voglia di fare, pubblico, energia. Si mettono insieme elementi separati in un contenitore unico, con l’idea che l’assemblaggio possa attrarre più gente, più energia, più connessioni. La speranza è che questo basti a trasformare dei luoghi pieni di potenziale in punti d’incontro per musicisti, a mettere le realtà italiane sulla mappa e le città sulle tappe dei tour, senza andare a snaturare un approccio DIY e cadere nella trappola dei grandi sponsor o dei modelli puramente commerciali. Perché è in queste occasioni, conversazioni ed esperimenti tra il singolo e il collettivo che nasce la magia degli eventi live, delle feste: scontro di particelle in un moshpit.

Eccoci allora tornare di nuovo a Border e Post Club, che uniranno le rispettive forze per due giorni di AMORE tra Napoli e Roma. AMORE è il progetto artistico di Marìa, classe 2000, stella prominente del nuovo (hyper)pop spagnolo. Da Madrid, AMORE porta melodie nostalgiche con suoni più sperimentali, ispirate da collaborazioni come quella con il produttore danese Dinamarca. Il primo appuntamento è fissato al 26 aprile a Napoli, presso Quartiere Intelligente, con il suo live show che sarà supportato dall’open act di Adelasia e dai dj set di Las Vegan e Krystal Kostee. Il 27 aprile invece la festa arriverà a Roma, alla Redazione, con il live di AMORE che sarà aperto da Alice, seguita dai dj set di Brandon Livio e Las Winx.