Maurizio Arcieri è la metà dei Krisma (l'altra è sua moglie Christina Moser), duo electropop italiano che nei primi anni 80 è stato tra i precursori del genere a livello mondiale. E’ stato anche un pioniere della scena beat italiana dei lontani anni 60, togliendosi la soddisfazione di aprire per i Beatles nello storico concerto del 1965 al Vigorelli di Milano. Oggi i Krisma sono di nuovo sulla breccia: abbiamo intervistato Maurizio solo per voi…
I Krisma, a differenza di ogni altra band elettronica italiana degli anni 70 e 80, avevano un suono molto preciso, professionale e seducente, ed erano l'unico progetto in grado di competere con le produzioni top europee. quale ne era l'alchimia?
La cultura, la ricerca, il conoscere profondamente la musica, il tutto associato ad una fantasia estrema. Eravamo molto tecnici in studio, tutta la produzione era inglese, volevamo sempre essere al meglio nel suono e nel mastering. Pensa che io mi autocostruii un sequencer a 254 note, il “Krismino”, che venne in seguito commercializzato dalla Mattel sotto forma di drum machine con tanto di pads percuotibili. Usavamo solo suoni che venivano sintetizzati ex-novo, nulla che già esistesse. E non appena eravamo sicuri su un suono lo masterizzavamo subito su vinile-test per assicurarci che anche su quel supporto conservasse la giusta dinamica.
Cosa è cambiato nel modo di produrre musica e video oggi, rispetto a 20 anni fa?
Nulla. Se hai buone idee le elabori, le concretizzi più o meno velocemente, ma sarai comunque condannato a capire che non ti piacciono più già dopo pochissimo tempo! E comunque con la tecnologia di oggi sbagli più frequentemente perché hai miriadi di possibilità in più rispetto ad allora, quando il numero di macchine era limitato e limitato era anche il percorso che potevi seguire. Ed è molto difficile oggi inventarsi da zero suoni realmente mai esistiti prima,che non siano campioni.
Avresti mai immaginato una riscoperta della musica dei Krisma dopo il 2000?
Sai, alla fine no. Io e Christina ci siamo occupati prevalentemente di televisione negli ultimi 20 anni, la musica ci ha assorbiti meno e il fenomeno ci ha un po’ stupiti!
Come sarà il futuro musicale dei Krisma?
Produrre musica nuova, ancora tutta da orientare. E vogliamo fare molti live acts, che ci aiuteranno a capire quale sound sviluppare e dove concentrarci. Sarà intrigante, anche perché ci sentiamo totalmente a nostro agio nella tecnologia di oggi.
E riguardo i New Dada? Nostalgia? Possibile reunion?
Non credo, anche perché purtroppo due membri della band non sono più tra noi. Forse un domani potremmo rivisitare dei classici del gruppo, ma al momento non c’è nulla di concreto.
Che mi dici di "S.H.A.D.O. Electro", la compilation che avete appena curato (su S.H.A.D.O. Records ndr)?
E’ in buona parte composta da musica nuova che reputiamo interessante, rispecchia in pieno ciò che noi pensiamo sia meritevole di essere seguito. Ne siamo molto soddisfatti.
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