Musicista, performer, artista visivo, compositore: Palestine, nato a New York nel 1947, è uno dei nomi che contano della cosiddetta musica minimale ma è lui stesso a rifiutare questa etichetta: si definisce l’esecutore di una musica che, aggiungendo tono a tono giunge a volte ad un effetto di trance “massimalista”. Negli anni 70 incomincia ad utilizzare gli oscillatori e i primi synth. E’ però l’utilizzo del Bosendorfer Imperial Piano ad affermare con le sue risonanze ed overtones il genio di Charlemagne, che si inventa uno stile personalissimo con cui ottenere una cascata di infinite sfumature dallo stesso tono. Il nostro non resta però cristallizzato nel suo mondo, e collabora oggi con sperimentatori moderni quali i Pan Sonic. La sua performance viene vissuta come un momento rituale, magico, in aperto contrasto con l’approccio freddo, analitico e quasi inumano di Stockhausen. Ecco allora l’allestimento di un set circondato da candele, bottiglie di alcolici, e dai famosi pupazzi di pezza, che per il loro ruolo meriterebbero un capitolo a parte. Evento imperdibile e rarissimo per una città insensibile come la nostra: guarda caso si svolgerà al Plastic...
P.O.T. presenta Charlemagne Palestine
11/03/2004, Plastic, viale Umbria 120, Milano
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