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Franz Ferdinand + Jennifer Gentle

21/11/2008, Magazzini Generali, via Pietrasanta 14, Milano

di Chiara Colli

Alzi la mano chi s'è dimenticato il botto all’esordio del quartetto di Glasgow nel 2004. Chi ha scordato le hit infilate una via l’altra, l’hype attorno al loro look sui magazine di moda e al loro party-post punk sulle riviste specializzate. Forse qualcuno ricorda pure il Mercury Prize vinto, la rubrica “Food and drink” di Alex Kapranos sul The Guardian (e il relativo libro a raccoglierne i pezzi) e un’intervista surreale su V Magazine, in cui il frontman discorre di “Rodchenko - citato sulla copertina di “You Could Have It So Much Better” - e l’Utopia Costruttivista”. Dopo due anni di prime pagine coi vari Strokes, White Stripes e Interpol, NME poteva affermare che “la cosa più stilosa dai tempi dei Roxy Music” o “la band che vi cambierà la vita” era di nuovo un gruppo britannico. L’arciduca d’Asburgo versione indie sembrava resuscitato per far ballare le ragazze con un miscuglio nervoso di Kinks e funk, Gang of Four e disco, Talking Heads ed elettronica. Tuttavia nei tre anni successivi l'aristocratico pareva tornato nei libri di storia. E invece l’hanno beccato tra Istabul e Ithaca, con abito lo-fi a ballare in una nazione che esiste solo in notturni “Lucid Dream(s)”. “Tonight: Franz Ferdinand” esce a gennaio: ma sfinitevi col dirty-pop già da stasera.

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