Tycho

Hai presente i fan duri e puri dei Boards of Canada? Quelli che il sabato sera si chiudono in casa, invitano un amico fidato, mettono su "Twoism", accendono delle strane sigarette e si buttano sul divano? Eccomi dunque, amico fidato, lo scorso dicembre, nel salotto di un ex council flat di Hackney. Nel bel mezzo di "Basefree" il padrone di casa interrompe l'ascesi e mi dice: "Se gli organizzatori raggiungono 500 prevendite, Tycho viene a Londra in concerto". In 10 minuti compro il biglietto online e avverto una manciata di amici. Spero che ognuno di questi faccia il suo e torno all'elaborazione silenziosa di "Twoism". In pochi giorni il concerto è confermato e il mio iPod non suona che quel capolavoro IDM-Ambient di "Sunrise Projector" e il recente "Dive", per la sempre più matura Ghostly. Mi ritrovo allo XOYO in prima fila, al fianco di Brian Eno o del suo sosia (non ho ancora risolto la questione). Scott Hansen imbraccia la chitarra e, su una base registrata (ah, se ci fosse la batteria!), gioca con la tastiera midi, accompagnato da un bassista. I video alle sue spalle parlano di surfisti, nuvole bianche e spiagge trafitte dal sole. Ma è la musica, caleidoscopica, che ci fa sentire altrove.