Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi - "Non non non" + Peter Feldmann - "Shadow Play"

Riapre l'Hangar. Riapre il centro d'arte contemporanea che in questi anni abbiamo raccontato con curiosità e trasporto per le mostre, i concerti, i talk. Persino quando i dj ci suonavano dentro e ci dividevamo tra chi lodava la contaminazione e chi denunciava il virus della location di cui sono vittime già molti spazi pubblici per l'arte. Il nuovo progetto ha riorganizzato la vastità degli spazi lottizzando servizi, didattica e area espositiva. L'ingresso d'ora in poi sarà gratuito.
Riapre con la prima retrospettiva di Yervat Gianikian e Angela Ricci Licci, due artisti internazionalmente noti, che vivono a Milano da quarant’anni e che lavorano impastando il cinema sperimentale con materiale d'archivio. Hanno realizzato sette installazioni video sulla fragilità e sull'etica della libertà come valore senza tempo. L'atemporalità è pure alla base della scelta di riproporre la celebre installazione di Feldmann, "Shadow Play".
Dopo 10 anni e con un apposito allestimento il lavoro è presentato affinché la sua accessibilità riverberi lo status non ancora sopito di opera di riferimento. L'evento è in concomitanza con la personale alla Serpentine di Londra. A Milano la storia la scrivono ancora i privati che abitano nei cortili. Anche in periferia.