Prosegue il ciclo Visioni Diacroniche, nato da un’idea di Volvo Car Italia sviluppata dalla curatela di Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM, e Ilaria Bonacossa, Direttrice del Museo Nazionale d’Arte Digitale. Dopo gli incontri dedicati a Ayman Zedani e Natalia Trejbalova, è la volta di Trevor Paglen (Camp Springs, 1974). L’artista e ricercatore statunitense lavora al confine della fotografia comunemente intesa, con strumenti di visualizzazione che gli permettono di indagare il rapporto tra umanità e tecnologie: seeing machine quali droni, videocamere di sorveglianza, ma anche apparecchiature mediche, e, oggi, Artificial Intelligence. Presso Volvo Studio presenterà Bloom, ciclo del 2020 che mette in discussione la neutralità della macchina e il concetto di verità. Paglen si riferisce alle sue sperimentazioni con l’AI, attraverso la quale produce complesse rappresentazioni del mondo naturale, realistiche ma allo stesso tempo sbagliate e perturbanti.
Geschrieben von Irene Caravita