Brunch? No grazie.
Se c’è una moda che non ho mai capito è quella del brunch: possibile che nella nazione in cui il pranzo della domenica è un’istituzione, in cui generazioni di nonne e mamme hanno infornato paste, arrosti, torte e si sono fatte i bicipiti girando la polenta mentre papà andava a giocare al Totocalcio e a comprare i pasticcini, ci siamo ridotti a uscire di casa ogni maledetta domenica a fare il brunch?
Sì, possibile.
Tutta colpa della moda e dei giornalisti enogastronomici, perché diciamo la verità: oltre al fatto che non ha alcun senso mangiare uova&bacon al ristorante se puoi andare in un locale che serve – tanto per fare un esempio – una parmigiana fatta come si deve, a parte rarissime eccezioni il brunch servito nei locali milanesi è impresentabile.
Per cui quando qualcuno mi invita al brunch lo saluto cordialmente e vado a farmi un fuoriporta, oppure a mangiare in uno di questi ristoranti italiani aperti la domenica a pranzo.
Ne ho scelti di più impegnativi e di meno, perché a volte si può pranzare anche con un toast, o con un tramezzino. Ma non chiamatelo brunch!