Sul finire del 2018 c’è stato uno scossone nella ristorazione romana: quando abbiamo visto Luciano Monosillo abbracciare polpette e carbonara – invece che lanciarsi in un’avventura simile a quella che l’ha consacrato, ovvero il Rex di Alessandro Pipero – e, contemporaneamente, abbiamo visto Adriano Baldassare mettere le tovaglie a quadretti ai tavoli del suo nuovo Avvolgibile, un paio di domande ce le siamo fatte tutti. Sarà la volontà di venire incontro al portafogli di un pubblico più ampio rispetto alla ristretta cerchia gourmand? Sarà la volontà di recuperare tradizione, tecniche e sapori, evitando così un futuro in cui si discute di cucina molecolare come di calcio, ma in cui nessuno sa più fare un ragù? Il dibattito è aperto e le suggestioni sono molteplici. Nel frattempo abbiamo deciso di fornirvi adeguato materiale di studio e analisi, raccogliendo dieci indirizzi di quelle che possiamo chiamare trattorie 2.0: locali nati da poco, dall’attitudine informale e con la voglia di riproporre sapori che sanno di casa. Alcuni di loro hanno un pensiero marcatamente local, altri danno più sfogo a estro e creatività, ma la ciccia, è proprio il caso di dirlo, è per tutti la stessa.
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2019-03-01