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Le nuove aperture di Milano

Cosa c'è da sapere sulle nuove aperture di bar e ristoranti

Scritto da Martina Di Iorio il 25 maggio 2022
Aggiornato il 27 maggio 2022

Foto di @studiomaigiu

Tutto il meglio in fatto di aperture in città. Bar, ristoranti, locali alla buona ma che ci piacciono tanto e indirizzi gourmet dove tirarsela un po’ di più. Tra calici di vino naturali e non (che ci piacciono comunque sia ben chiaro), cocktail di nuova generazione e ricette che fanno il giro dei social, questo è quanto c’è da sapere su ciò che accade in città dal versante godereccio. Ce n’è per tutti i gusti.

 MIRO – Osteria del Cinema via Milazzo, 9

Un po’ come essere dietro le quinte di un grando palco, prima di esibirsi, con l’adrenalina che cresce e in questo caso anche la fame. MIRO – Osteria del Cinema è l’Osteria che nasce all’interno degli spazi che un tempo ospitavano il palco e i camerini dello storico Anteo Palazzo del Cinema, in Brera, quella stessa Brera un tempo popolata da attori, personaggi dello spettacolo, letterati. Un posto tranquillo, reso ancora più rilassato dall’apertura del suo giardino segreto: un angolo sospeso nel tempo, perché qui non si percepisce la città che continua a muoversi rumorosa all’esterno. Vecchi muri di pietra, piante rampicanti, arredi minimal e ovviamente la cucina dello chef Enrico Maridati, classe 1987. Un viaggio culinario di gusto con contaminazioni francesi e orientali che danno un twist contemporaneo ai piatti della tradizione italiana, e l’inedita cocktail list: sette signature cocktail ispirati al mondo del cinema, perfetti per il momento dell’aperitivo, ma anche per accompagnare la cena.

 

LOM Dopolavoro – Via Galileo Ferraris, 1

Un luogo di ristoro lontano da tutto e da tutti, un Dopolavoro appunto, nel senso più pieno e bello del termine. Una vecchia cascina del 1870, alle spalle del Monumentale nel silenzio assoluto, sorge LOM Dopolavoro, uno spazio nato dalla rigenerazione urbana della struttura. Dietro LOM Dopolavoro ci sono tante persone che hanno contribuito a renderlo il posto che è oggi:  lo studio d’architetti Andrea Borri e Stefano Aiesi (ex The Botanical Club) che è stato supportato dal team di LOM e da Davide Martelli nello sviluppo del concept food&beverage. Si mangia bene da LOM e si bevono ottimi cocktail e vini naturali. La selezione spazia tra diverse referenze, tra vini e spirits, che fanno il giro del territorio in modo da garantire una filiera corta e sostenibile. LOM incarna un’idea di futuro artigiano in cui produttività, ricerca e sperimentazione si incontrano nel rispetto delle persone e dell’ambiente.

Ricci Osteria – Via Sottocorno, 27

Si fa presto a dire Puglia, luogo più stereotipato che celebrato in maniera autentica, che in fatto di ricette e tradizioni culinarie ha molto da dire. Questo nuovo indirizzo che ha come scopo proprio quello di portare ai palati milanesi il vero concetto di cucina del sud, localizzata nel tacco d’Italia. A pensarci due chef con esperienze importanti alle spalle: Antonella Ricci e Vinod Sookar. Da Ricci Osteria si mangia una cucina d’autore ma con i piedi per terra, leggibile, semplice nel risultato ma non nel concetto. Un ventaglio di piatti capaci di far viaggiare in Puglia, come le orecchiette di semola rimacinata fatte a mano e condite ai tre pomodori regina, tombolone e fiaschetto, o nei laganari –formato di pasta lunga – nella versione ai crostacei con datterino giallo, limone e peperoncino. Un’osteria dall’animo mediterraneo anche negli arredi che ricordano quelli di una vecchia masseria con uno spirito più contemporaneo.

 

                   Mannarino – Via Alzaia Naviglio Grande, 2

La macelleria di quartiere, quella popolare, dove fai due chiacchiere in fila, parli del fantomatico “più e meno”, mangi prima con gli occhi, scegli il pezzo e te lo fai sapientemente tagliare. Il Mannarino è tutto questo, una macelleria 2.0 che prende il bello e il buono dal passato ma lo trasforma per un mercato come Milano. Ora anche sui Navigli, e qui oltre a prendere la carne (che si può ordinare anche dal sito), ci si fa cucinare alcuni piatti della tradizione storica italiana. Si mangia direttamente in macelleria e si possono assaggiare: bombette di manzo, capocollo e tacchino, polpette della nonna, tartare e caponata pugliese, fave e cicoria. Le carni provengono da una filiera corta e sostenibile, i produttori sono selezionati nelle vicinanze per garantire la riduzione di emissioni di CO2 e per avere il controllo e soprattutto la coscienza di quello che si serve qui. L’ambiente rustico ci fa sentire a nostro agio, soprattutto quando buttiamo giù i bocconi di succulenta carne con dei buoni vini italiani.

 

The Tipsy – via Ugo Bassi, 24

Al bancone troverete un peso massimo della miscelazione meneghina. Vi dice qualcosa l’inossidabile Enrico Contro detto Frog, al timone per anni dello storico locale Pravda, in zona Bocconi. Proprio lui lo rivedremo a shakerare come un pazzo al nuovo The Tipsy, in Isola, un locale che ha due certezze incrollabili. La passione per lo Champagne e i vini francesi del prorietario, e la mano, l’estro e il cuore di Frog per la miscelazione. Un connubio micidiale che non mancheremo di omaggiare con i nostri gomiti sul bancone. I cocktail di Frog saranno un mix di grandi classici e rivisitazioni, con incursioni mediterranee per omaggiare il padrone di casa come il Bruschettini: un Bloody Mary molto italiano. Ovviamente il primo amore – la vodka – non si scorda e quindi ci sarà una lista di sour incredibili da provare direttamente al bancone.