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A settembre ritornano gli allenamenti della Bebe Vio Accademy

Sono aperte le iscrizioni per il secondo anno dell'accademia multi-sportiva che insegna la naturalezza dello stare assieme con lo sport

quartiere Bicocca

Scritto da La Redazione il 27 luglio 2021
Aggiornato il 15 dicembre 2022

Foto di Lawlup

Quando si parla di sport, ci sono immagini che sono imprescindibili, che da sole dicono tutto. Sono sudore, fatica e divertimento. Un trittico che coinvolge anche un fattore competitivo e necessariamente di squadra, per cui le cose si fanno bene soltanto se le si fanno assieme, soltanto se ci si parla, soltanto se ci si diverte. Ecco, qui da ZERO ormai quando ci rivolgono queste immagini di sport adorne di quell’aggettivario che v’abbiamo appena fatto, noi pensiamo immancabilmente alla Bebe Vio Accademy.

In breve, la Bebe Vio Accademy è l’accademia italiana multi-sportiva fondata da Bebe Vio e art4sport con la complicità di Nike, che ha come obbiettivo la promozione dello sport integrato, con la seria intenzione di rendere le discipline accessibili a tutti, e qui se ne svolgono cinque: scherma e basket in carrozzina, sitting volley, atletica paralimpica e calcio amputati. Divertentissimi e faticosissimi, e se ne parliamo così è perché l’anno scorso siamo stati invitati a seguire entrambe le stagioni degli allenamenti e abbiamo visto dagli spalti e dal campo che cosa realmente succede.

Agonismo, atletismi e professionalismi vari sono tutti approdi posteriori a quell’efficacia reale di far divertire apprendendo che ha soltanto lo sport.

Abbiamo visto i ragazzi e i bambini prendere confidenza con il proprio corpo e inquadrare le proprie capacità per spingere le proprie prestazioni, abbiamo intravisto i ghigni competitivi e quelli dello sforzo, il tutto sollecitato da quella potenza che viene soltanto quando si comincia a credere a qualcosa sul serio. Coach, volontari, atleti esperti e paralimpici, tutti sembravano aver ben presente una cosa: che lo sport è innanzitutto un modo per stare insieme e per apprendere, e che tutto il resto viene dopo. Agonismo, atletismi e professionalismi vari sono tutti approdi posteriori a quell’efficacia reale che ha soltanto lo sport di far divertire apprendendo, di insegnare con una naturalezza ludica come si sta assieme. Si potrebbe dire in breve che qui l’importante è superare l’idea dell’accademia in sé e arrivare a definire una comunità sportiva e amicale, una famiglia, che intende fare dello sport una faccenda – letteralmente – di tutti. Non diversamente, in fondo, di quando si è bambini: si gioca tutti e s’impara soltanto giocando.

 

A settembre l’Accademy riparte e le iscrizioni per il secondo anno degli allenamenti a partire sono aperte, con che anche il recruitment per i volontari.

Se ancora qualcosa non vi è chiaro andatevi a leggere la guida che abbiamo prodotto con loro in quei mesi di frequentazione e lavoro di campo, di racconti e fotografie.

Ci sarà da reinventare in continuazione i modi in cui il nostro corpo si muove e in cui scatta, reimparare a domare e dosare i nostri riflessi.

Ci sarà da divertirsi e da sfidarsi, ci sarà da reinventare in continuazione i modi in cui il nostro corpo si muove e in cui scatta, ci sarà da reimparare a domare e dosare i nostri riflessi, a correre ma non a piedi, a giocare ma con serietà e a essere seri giocando al massimo del proprio potenziale, e tutto per rompere limiti che sono in fondo barriere linguistiche e culturali.