Ad could not be loaded.

G.R.A.DISCO – Volume 1

Una raccolta delle nuove uscite discografiche made in Rome, selezionate dalla redazione di ZERO

Scritto da Giulio Pecci il 12 maggio 2022
Aggiornato il 19 ottobre 2023

Con grande apertura nei confronti di altre realtà geografiche e discipline artistiche, ZERO ha deciso di inaugurare una nuova rubrica che unisce, pensate un po’, Roma e la musica. Quindi, visto che l’universo ha trovato ancora una volta un modo per sorprendere la popolazione terrestre, oltre al calendario, le news, le interviste, le guide e tutto ciò che già conoscete, da oggi potrete trovare su queste pagine una raccolta delle migliori uscite discografiche romane. Album o EP di artisti nati o di base in città per una raccolta con cadenza variabile, ma che generalmente aggiorneremo ogni tre o quattro mesi. Nessun limite di genere, di età, di popolarità. Selezioniamo solo quello ci è piaciuto e pensiamo sia meritevole d’attenzione. Per questa prima puntata: trappate diffuse, chitarre mari e monti, casse dritte e meno. Se pensate che ci siamo persi qualcosa, aspettate la puntata successiva prima di gridare allo scandalo. L’ordine è rigorosamente alfabetico, non leggeteci nulla di più.


Arssalendo – “Tutti ammassati senza affetto” (Grazie1000, 2022)

Synth perforanti, casse un po’ storte ma che sembrano dritte, voci pitchate così tanto che a volte ricordano un’ambulanza, altre una creatura mitologica metà sirena metà pop star. Un disco sintetico e organico, da ascoltare quando ci si vuole sentire molto e poco umani allo stesso tempo.

Pezzo preferito: “Sottopelle”


Cyma – “Port Amì Remixes” (Asiko Sounds, 2022)

I dischi di remix sanno essere molto noiosi, specialmente quando non sono altro che raccolte disorganiche fatte apposta per dj e selector. Non è il caso di questo lavoro del ciampinese Cyma, in cui si trovano alcuni dei producer sotterranei più interessanti di Roma e d’Italia – e non solo. Il lavoro rimane organico, ha una sua coerenza compositiva: un viaggio tra esotismo, beat eterei e momenti di puro dancefloor che sottolinea la poliedricità del suo autore e le diverse sfumature portate dagli ospiti.

Pezzo preferito: “Rimane l’Osso (ft. Redan) [BLCKEBY REMIX]”


Desert Kosmo – “LXVIII” (Kosmica Dischi, 2022)

Ogni anno siamo qui a piangere (o festeggiare) la morte delle chitarre, ogni anno alla fine queste sopravvivono in qualche modo. Ad esempio in “LXVIII”: una bella passeggiata tra post-rock, math, accenni di desert rock e un cantato italiano credibilissimo. Un mix piacevole e che riesce sorprendentemente a evitare i cliché dei generi di riferimento.

Pezzo preferito: “La temperanza”


HyperJazz – “Hyperituals Vol. 1/Soul Note Records” (Hyperjazz Records, 2022)

Raffaele Costantino si è immerso negli archivi della “Soul Note”, storica etichetta italiana di jazz attiva negli anni Settanta e Ottanta, uscendone con un carico di musica incredibile. Per il primo episodio di questa ricerca filologica ha scelto i brani più rituali, percussivi e “spiritual” del catalogo. Si viaggia altissimi, ma solo in vinile!

Pezzo preferito: “Bouka”


Grindalf – “Flip Tape Vol.2” (Autoproduzione, 2022)

Sono pochi i producer romani (e non) capaci, come Grindalf, di confezionare pezzi che portano a ballare, ma che rimangano artisticamente intriganti, con soluzioni musicali realmente eccitanti per la sintesi tra mondi che producono. Il secondo volume di “Flip” ci fa fare un viaggio tra amapiano, baile, garage e tanto altro, reinventando alcune delle hit più divertenti degli ultimi anni.

Pezzo preferito: “Sad Girls Luv Money (Grindalf Flip)”


L.U.C.A. – “Venus: Un breve viaggio tra le stelle” (Edizioni Mondo, 2022)

Il nuovo album di L.U.C.A., aka Francisco, potrebbe essere tranquillamente la colonna sonora di un’animazione fantascientifica anni Settanta. Una trascinante psichedelia cinematica che tocca territori prog, new age, pop e di library music.

Pezzo preferito: “Blacksun”


Noyz Narcos – “VIRUS” (Thaurus, 2022)

Ma che c’è da dire ancora su Noyz? Ha fatto e detto tutto lui.
“Prima de fa’ ‘n disco pacco me ‘mpicco/La classifica la famo in strada, fuck FIMI/L’uomo da battere, we speak the dope boys alphabet”. Che altro, Noyz? “A Roma scorre er sangue mio”. Nient’altro da aggiungere.

Pezzo preferito: “VIRUS”


Panoram – “Acrobatic Toughts” (Running Back, 2022)

C’è modo di far convivere ambient e hyperpop? Sì c’è, l’ha trovato Panoram nel suo ultimo disco. Suoni che ti soffiano delicatamente sul collo e un secondo dopo ti stracciano la pelle per provare a trovare circuiti. Un disco per il presente, forgiato nella sua narcotica desolazione e contemporanea iperattività dopata.

Pezzo preferito: “Wandering Frames”


Passarani – “The Wildlife of the Quieter Ones” (Aus Music, 2022)

Marco Passarani torna alla grande, con un lungo album tra Roma e Detroit passando per Londra. Suoni onirici e profondi, a cavallo tra gusto retromaniaco e uno slancio in territori HD con casse e bassi che lavorano bene i piedi sul floor. Completo.

Pezzo preferito: “Dial 101”


Re Mida Production – “Homemade” (La Reserve, 2022)

Siamo a casa loro: a casa di Francesco Fratini, Matteo Bultrini e Giuseppe Romagnoli. Un disco di jazz contemporaneo, con i piedi saldi nella tradizione ma le idee chiare su quello che succede oggi, che scorre via con la piacevolezza del vino casereccio rappresentato sulla copertina. Uscito per un’etichetta di Brooklyn, c’è dentro tanto la Grande Mela quanto Roma, con la tromba di Fratini a fare da guida esperta in questo viaggio transatlantico.

Pezzo preferito: “Orari Nostri”


Sick Luke – “X2” (Carosello Records, 2022)

Va bene le 808 devastanti e le liriche al vetriolo nichiliste/dadaiste. Ma in fin dei conti il gusto per la melodia è sempre stato quello che ha contraddistinto le produzioni di Sick Luke. In “X2” un’ora scorre via leggerissima proprio grazie a questa capacità del produttore romano di incastrare orecchiabilità ovunque – e alla raccolta tipo Bignami di veramente tutto il meglio della scena italiana trap e rap di ieri, oggi e domani.

Pezzo preferito: “Dream Team (ft. Shiva, Capo Plaza, Tedua, Pyrex)”


Sinnerman – “Drifting Vol.1” (Asiko Sounds, 2022)

Alla piacevole deriva con il tribalismo versione G.R.A. dei Sinnerman, un rito a metà tra dub, nu-jazz ed elettronica diffusa. Un EP che sfugge alle definizioni più comode, una cartolina noir eccitante con idee messe a fuoco e una convinta impertinenza nell’esprimerle. Su due piedi, non c’è un altro progetto a Roma che abbia un suono anche solo lontanamente simile.

Pezzo preferito: “Mahogany”


Steve Pepe – “Arabia Per Delfina”(Random Numbers, 2022)

Non luogo geografico e sonico, l’ultimo album di Steve Pepe ci conduce in un mondo arabo completamente costruito dall’immaginazione. Un paesaggio cubista, delle scale di Escher che portano tra Occidente e Oriente, Mediterraneo e Nord Europa, generi musicali diversi, attitudine dancefloor e d’ascolto.

Traccia preferita: “Sospesissimo”


Trapcoustic – “Rugiada” (Union Editions, 2022)

Alle mille vite di Stefano Di Trapani, aka Demented Burracacao aka Trapcoustic, si aggiunge anche questa sfumatura di cantato italiano tutto lo-fi, come tradizione vuole. Tra nuvole ronzanti synth e chitarre classiche slabbrate, le liriche emergono e non emergono, tracciando vividi acquerelli emotivi.

Traccia preferita: “A volte piango”


Treetops – “Demetra” (Vagabundos Records, 2022)

Formazione molto giovane prodotta da Pino Pecorelli dell’Orchestra di San Lorenzo, che si muove tra jazz, fusion e richiami prog. Chitarrismi virtuosi e arrangiamenti spesso barocchi che ogni tanto vengono schiacciati dalla loro stessa ambizione, ma che, in generale, mostrano un progetto dalle idee chiare e dal talento indubbio.

Pezzo preferito: “Harvest”


XL Regular – “XL3000” (Anma Records, 2022)

Il G.R.A. è così grande che ogni tanto sembra che le sue uscite possano portarci direttamente in altre città, anche fuori dall’Italia. XL Regular ha preso quella per Londra e ce la fa visitare con questo carico irresistibile di ritmi spezzati e groove dal sapore acid-jazz.

Pezzo preferito: “XL3000”