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ZUMA: l’Alleanza Galattica

Dal 2 al 4 giugno a Milano arriva Zuma: line up tra psichedelia e sperimentazione, workshop, dj set, colazioni e sleeping concert orientati a trasformare il festival in un'esperienza di viaggio e condivisione. A tirare le fila, un'inedita 'Alleanza Galattica' fra diverse realtà della Milano 'underground'.

Scritto da Chiara Colli il 30 maggio 2017
Aggiornato il 5 giugno 2017

LEGNO-grafica

LEGNO

Nato nel 2010, Legno è uno studio di grafica, ma anche un laboratorio dove si stampano a mano magliette, dischi e poster in tiratura limitata. Metà di Legno è Stefano Rösti, attivo Milano anche con i live di Piattaforma Fantastica e con l’etichetta Holidays. Qui ci racconta la sua storia su Zuma.

 

Un giorno entra in studio il Dome e ci dice di voler organizzare un festival. «Che follia!» rispondiamo noi in coro, memori di cosa volesse dire organizzare qualcosa del genere quando eravamo molto più giovani, molto più universitari e le giornate scorrevano lente come una connessione a 56K. A quei tempi io e il Dome condividevamo con altri coraggiosi l’esperienza che portava il nome di Dauntaun e che affollava i fumosi scantinati del Leoncavallo. Lui aveva i dreadlock lunghi fino a metà schiena, suonava in un gruppo metal e non fumava più le canne perché come Obelix era caduto nel calderone da bambino e per lui la pozione magica non era più necessaria. Di lì a poco, in uno scantinato a Nord di Milano, Ca’ Blasè avrebbe mosso i suoi primi passi convincendo macchinate di pellegrini a rischiare la patente a costo di godersi un bel concerto seduti su un polveroso tappeto sorseggiando ottima birra in lattina. La Società Psychedelica non esisteva ancora e Zolli si faceva ancora chiamare DavMatic mentre girava il mondo alla batteria dei Mojomatics. Lui per primo avrebbe riso se gli avessero detto che qualche anno dopo si sarebbe dipinto il volto prima di salire sul palco con il suo gruppo di improvvisazione kraut. Communion non esisteva ancora. Macao non esisteva ancora. Cauz prendeva ancora i mezzi per andare in Torchiera. E il Lorenz ascoltava ancora i Nine Inch Nails (no, aspetta: il Lorenz ascolta ancora i Nine Inch Nails). Insomma, oggi sarà anche più difficile organizzare un festival, ma con la squadra di matti che ha risposto all’adunata sono certo che l’Alleanza Galattica sognata dal Dome – che nel frattempo purtroppo si è tagliato i dreadlock – sarà il posto migliore dove dare una calda virata alle nostre percezioni cromatiche. Io ci sarò e – proprio come ai tempi del Dauntaun – mi troverete dietro al bancone, ma questa volta in aiuto della ben più esperta delegazione romana del DalVerme che per tutti e tre i giorni dispenserà bevande armoniche contribuendo al Cosmic Love.

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