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ZUMA: l’Alleanza Galattica

Dal 2 al 4 giugno a Milano arriva Zuma: line up tra psichedelia e sperimentazione, workshop, dj set, colazioni e sleeping concert orientati a trasformare il festival in un'esperienza di viaggio e condivisione. A tirare le fila, un'inedita 'Alleanza Galattica' fra diverse realtà della Milano 'underground'.

Scritto da Chiara Colli il 30 maggio 2017
Aggiornato il 5 giugno 2017

reverend's shop

REVEREND’S SHOP

Aperto in Viale Toscana circa un anno e mezzo fa, Reverend’s Shop è un negozio di dischi e libri che occupa un angolo di Santeria Social Club. Ce ne parla il suo factotum Andrea Testa, a Zuma anche come componente di BigShot.

 

Prima che un festival, Zuma è qualcosa che punta a essere un’esperienza tra persone che si sono conosciute nel tempo, in varie situazioni tra concerti e serate. Condividiamo un feeling particolare per la ricerca continua di sonorità fresche tra world music e musica sperimentale. Non è stato troppo lungo il passo tra l’idea e la concretizzazione di questo “evento”, che punta come prima cosa a valorizzare un clima di empatia e fratellanza. Per questo si parla di “alleanza”. La storia di Reverend’s nasce ben prima del negozio fisico e, da allora, mantiene uno spirito di autentica passione e dedizione al nerdismo vinilico – da tempi non sospetti colleziono dischi di musica soul tra Anni 50 e ’70. La passione è nata approcciandomi alle serate che c’erano una volta nei piccoli club milanesi. Con i primi ascolti arrivarono i primi acquisti, sopratutto online. Col passare del tempo ho imparato a gestirmi la collezione casalinga mediante la compravendita di dischi e, qualche anno dopo grazie ai ragazzi di Santeria, sono riuscito a realizzare il mio sogno di avere un spazio dedicato. Oltre alla gestione tecnica del festival sarò presente, insieme ad altri due amici dello staff, come selector musicale del sabato sotto BigShot, una crew nata dall’unione di Soul Finger con Upsetting Station Hi Fi e Vitiye. Credo che la cosa più bella che possa accadere nei giorni del festival sia la contaminazione di questa nostra idea molto “freak” verso persone che aprono la loro visione su un’esperienza come Zuma, tanto piacevole a livello musicale quanto gratificante a livello umano.

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