“Un rabarbaro per il maestro!”. Eran forse queste le parole più amate da Giuseppe Verdi, quando da Parma giungeva a Milano per diriger Nabucco? E se l’ispirazione per il “Va’ pensiero, sull’ali dorate” fosse venuta proprio in quegli attimi di pace? A due passi dal Teatro alla Scala, Zucca in Galleria era già allora il luogo ideale per una pausa rinfrescante. Amato da Toscanini, da Re Umberto I ma anche dagli ammiratori del suo assassino, non ultimi i futuristi (Boccioni lo dipinge in “Rissa in Galleria”), Zucca è un pezzo della storia di Milano. Il bancone intagliato da Eugenio Quarti, il lampadario in ferro battuto di Mazzucotelli. Un fatto è certo: Zucca è un luogo dove non si tira a Campari.
Caffé Miani (Camparino e Zucca in galleria)
Piazza Duomo 21, Milano
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