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Alec Empire

18/9/2002, Transilvania live, via Paravia 59, Milano

di Barnaba Ponchielli

Più di un concerto death metal. Più di un concerto industrial. Più di un concerto di elettronica ebm. Più di un concerto hardcore. Più di un concerto punk. Alec Empire promette qualcosa di assolutamente estremo, che va oltre le categorie succitate, cucendole tutte assieme in un attacco frontale più emozionante e distruttivo di quanto non lo fossero i suoi Atari Teenage Riot: stavolta non solo le macchine di Nic Endo, ma una band vera e propria a costruire le apocalittiche strutture di "Intelligence And Sacrifice", doppio album uscito prima dell'estate e incensato da più parti, pur essendo assolutamente estremo. Si é parlato di un novello Trent Reznor, più basso, tedesco, ma sempre vestito di nero: Alec va oltre, niente ballate, niente atmosfere decadenti o romantiche, nessun afflato dark o new wave, nessuna melodia, solo martelli ritmici electro o gabber, sovrastati da rumore bianco e schitarrate rubate a Pantera o Slayer. Urla e declama Alec, slogan potenti e scuri, senza speranze, catartici, alla maniera dei più deviati Ministry, quelli di New World Order, tanto per intenderci. Speriamo che il Transilvania crolli e ci seppellisca in un'esplosione di macerie e fumo rovente!

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